The Buckwise
- Live electronics
- Banjoista
- Chitarrista
- Bassista
- Luogo Polignano a Mare (BA)
- Generi Electronic, Folk, Pop
- Età 37 anni
- Sesso Non dichiarato
- Livello Semiprofessionista
- Iscrizione Iscritto da 5 anni e 3 mesi
Formazioni attuali
Media
Filtri
Ruolo:
Tipo:
Buckwise - Turning Point
- Ruolo Live electronics, Banjoista, Chitarrista, Bassista
- Formazione Buckwise
- TipoRegistrazione studio
BUCKWISE - Jasper
- Ruolo Live electronics, Banjoista, Chitarrista, Bassista
- Formazione Buckwise
- TipoRegistrazione studio
Buckwise - Live Showcase @ Laboratori Musicali]
- Ruolo Live electronics, Banjoista, Chitarrista, Bassista
- Formazione Buckwise
- TipoProve
Buckwise - Lost
- Ruolo Live electronics, Banjoista, Chitarrista, Bassista
- Formazione Buckwise
- TipoRegistrazione studio
BUCKWISE - I'll Begin
- Ruolo Live electronics, Banjoista, Chitarrista, Bassista
- Formazione Buckwise
- TipoRegistrazione studio
Biografia
“Un Banjo bluegrass che emerge in un’atmosfera indie con incursioni pop. L’elettronica morbida che non disdegna il glitch, un beat trascinante a tratti riflessivo. Una voce caustica, ispirata al profondo sud degli Stati Uniti, catturata dal mood britannico. Sono questi gli elementi alla base dell’architettura Buckwise.”
Buckwise è un progetto ideato da Francesco “Gnappo” De Luca, Nicola Galluzzi e Lorenzo L’Abbate. Dopo anni di collaborazione musicale in varie band, decidono di dar vita un sound che unisce l’elettronica di matrice anglo-tedesca all’indie-folk di stampo statunitense.
A loro si aggiunge Roberto Matarrese, musicista e producer (Kinky Atoms, LogisticDubLab, già fonico storico de La Fame di Camilla), che presta voce e penna per completare la formazione. Dalla loro attitudine ad esplorare nuovi territori sonori scaturisce una produzione eterogenea, che svela da più prospettive questo connubio di generi. A volte diretto e irrequieto, a volte fresco o introspettivo, il sound dei Buckwise è caratterizzato da loop ritmici ossessivi, arrangiamenti sonori stratificati e melodie semplici ed emozionali.
I quattro, tutti polistrumentisti, giocano a sperimentare soluzioni sonore sovrapposte arricchite dall’orecchiabilità di riff e ritornelli melodicamente accattivanti. I testi, in lingua inglese, sono un punto di vista sulla realtà che ci circonda, quasi sempre ermetici e difficilmente decifrabili con un’interpretazione univoca. A volte in contrasto con la melodia che accompagnano, sono il prodotto delle suggestioni scaturite dalla parte musicale dei brani.
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