Riccardo Rea -Handpan

Penso di poter affermare che tutto sia iniziato grazie alla giocoleria.

Durante l'adolescenza mi sono appassionato alle arti circensi: al tempo non c'era grande offerta di corsi, video tutorial, ecc, così mi ingegnavo guardando  da youtube video di performer con clave, palline, diabolo per cercare di carpire i loro trick.

Un giorno, durante una delle mie ricerche, mi sono imbattuto in un video in cui ad un giocoliere si accompagnavano un suonatore di didgeridoo ed uno di Hang.

Non avevo mai visto questo strumento e mi ha subito attratto.

Sono iniziate così le indagini per riuscire ad avvicinarmi a quest'oggetto così misterioso, quasi inarrivabile...

...A distanza di anni ce l'ho fatta: precisamente l'11 ottobre 2012 ho avuto il mio primo handpan!!!!

Da allora ho iniziato ad approcciarmi alla musica partecipando anche a diversi workshop con musicisti internazionali, festival e concerti.

Nel frattempo mi sono appassionato agli strumenti etnici musicali iniziando a collezionare strumenti attraverso viaggi in terre lontane.

Le esibizioni come musicista sono iniziate come busker, sulla scia di quanto già facevo come giocoliere, integrando le performance per dare sempre più spazio alla musica live.

Pian piano sono anche venute a formarsi le formazioni "Luna d'Oriente" e "Yellow Atmospheres".

Luna d'oriente: duo handpan e flauti, che propone un progetto di viaggi nel suono, paesaggi sonori che raccontano di vicende storiche, terre  lontane o personaggi mitologici.

Yellow Atmospheres: duo che fonde il suono di handpan ed arpa, atmosfere sonore che avvolgono l'ascoltatore cullandolo tra le note.

Sia con i duo che come solista, i brani sono frutto di continue ricerche e sperimentazioni, in una continua evoluzione.

La musica nasce da un'idea, da una situazione o da un paesaggio, prende poi forma attraverso l'improvvisazione, la quale permette di dare una forma più articolata, lasciando lo spazio necessario affinchè ogni volta i brani vengano fuori nella loro spontaneità con una sfumatura nuova...

E' così che mi piace proporre i brani: di volta in volta simili, ma mai uguali; definiti dal tempo, dallo spazio e dal pubblico che ci circonda.